Il ruolo del RUP

Il RUP – Responsabile Unico del Procedimento – è una figura dipendente della PA o un libero professionista che coordina e guida tutti gli strumenti nel corso della realizzazione di un’opera pubblica, dalla sua ouverture (pianificazione e progettazione) al suo compimento (collaudi, messa in esercizio e apertura) passando per il BIM, il dibattito pubblico e i criteri ambientali minimi, solo per citarne alcuni.
Ma cosa implica nel concreto essere un RUP? Per scoprirlo, ne parleremo a fondo venerdì 21 e 28 febbraio durante il corso Responsabile unico del procedimento (CFP 8); un percorso di 8 ore durante il quale si andrà dritti al sodo grazie al racconto dell’esperienza di RUP che si sono trovati ad affrontare situazioni particolarmente critiche e all’analisi di casi studio rilevanti per il nostro territorio: la linea Torino-Ceres con il Passante Ferroviario lungo la direttrice di Corso Grosseto e la linea 1 Lingotto-Bengasi della Metropolitana di Torino, la cui inaugurazione è prevista per marzo 2021.

Le iscrizioni chiudono il 30 gennaio: clicca qui per iscriverti al corso! Nel frattempo, ecco una piccola anteprima attraverso l’intervista ai referenti scientifici del corso, Simona Gori, architetto libero professionista, e Fabio Bolognesi, architetto e funzionario di Infra.To.

 

Come è cambiato il ruolo del RUP a seguito dei recenti aggiornamenti normativi?

I recenti aggiornamenti normativi hanno introdotto nuove possibilità, strumenti e modalità di esecuzione dei lavori pubblici di particolare impatto sia nella fase realizzativa sia nel ciclo di vita del costruito. Allo stesso tempo, però, questi aggiornamenti hanno comportato una maggiore difficoltà nella gestione dei tempi e dei costi dei procedimenti.
Il RUP è chiamato a sviluppare una profonda conoscenza degli strumenti tecnici e normativi, soprattutto quelli di recente introduzione come i CAM, il BIM e il dibattito pubblico, potenziando il proprio profilo tecnico-gestionale. Oggi, ancor più che in passato, la scarsa conoscenza di questi nuovi approcci potrebbe compromettere irreparabilmente il corretto iter e la sostenibilità economica degli interventi.

Occorre inoltre ricordare che la difficoltà nel reperimento dei finanziamenti e un quadro molto compromesso delle imprese che stentano ad offrire solidità economica oltre che competenza tecnica alle Stazioni Appaltanti, costringono molti RUP a notevoli “acrobazie” gestionali per poter raggiungere l’obiettivo finale nel rispetto del quadro economico disponibile.

 

Che cos’è il dibattito pubblico e quali conseguenze determina sul RUP?

Il dibattito pubblico, descritto all’art. 22 del D.Lgs. 50/2016 e regolato dal d.p.C.m. 79/2018, è un nuovo istituto introdotto nella fase di progettazione di fattibilità tecnica ed economica delle opere. Ispirato al débat public francese, è finalizzato a normare la partecipazione attiva di tutti i soggetti interessati alla realizzazione di un’opera pubblica nelle fasi preliminari della progettazione. Uno strumento dalle grandi potenzialità, da gestire con la massima attenzione.

Le soglie indicate nel regolamento rendono obbligatorio il dibattito pubblico per opere di dimensioni fisiche ed economiche notevoli, sicuramente non ricorrenti per la maggior parte dei RUP. Allo stesso tempo, però, la norma lascia aperta la possibilità di adottarlo anche per opere sotto soglia, nel caso il RUP lo ritenesse uno strumento utile se non addirittura indispensabile.

Il RUP è chiamato pertanto a valutare l’importanza di tale strumento per la realizzazione degli interventi, anche se non espressamente obbligatorio, cogliendo l’opportunità di creare partecipazione per opere di particolare impatto sul territorio e sulla vita delle persone, ricordando che per valutare accuratamente l’adozione di uno strumento come il dibattito pubblico occorre averne una profonda conoscenza.

 

Quali nuovi strumenti per la direzione lavori?

Con l’entrata in vigore del DM 49/2018 e con le modifiche normative apportate dall’introduzione del BIM nella progettazione delle opere, le attività del direttore dei lavori si svolgono sempre più attraverso nuovi strumenti informatici, che permettono un maggiore controllo e gestione nella realizzazione dell’opera. Se la graduale introduzione del BIM nelle opere pubbliche non ha ancora visto un ampio utilizzo di questa tecnologia nella fase di costruzione, l’uso di piattaforme elettroniche per la gestione del cantiere e soprattutto della contabilità sta semplificando l’attività di controllo e pianificazione nella realizzazione dell’opera pubblica.

 

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