Gli strumenti dell’interior designer

Quello dell’interior designer è un mestiere che rientra a pieno titolo tra le specializzazioni più diffuse tra i progettisti; definire in modo esaustivo i suoi ruoli, però, non è compito facile, tant’è che per farlo abbiamo messo a punto il corso di 12 ore Strumenti della professione per interior designer (12 CFP) in partenza il 7 novembre.

Ma di cosa si occupa un interior designer? Da non confondere con l’arredatore, l’interior è la figura che progetta gli interni curandone nei dettagli i materiali, le finiture e i colori. Oltre a questo, si occupa anche di supportare il committente nelle diverse fasi delle scelte progettuali, di presentare le pratiche in Comune e di guidare la direzione lavori per tutta la durata del cantiere. Il tutto aggiornandosi costantemente sugli ultimi trend in tema di arredamento di interni, così come sulle novità normative in materia.

In sostanza, si tratta di un mestiere per il quale è indispensabile avere una buona carica di curiosità e creatività, un occhio per gli aspetti più funzionali e pratici e la capacità di mantenere al centro della progettazione le necessità di chi vivrà l’ambiente.

Se stai muovendo i primi passi, ecco qualche utile spunto sugli strumenti che ti aiuteranno a comprendere i gusti del committente, a presentare il lavoro in modo professionale e creativo e a promuovere la tua professione in modo corretto:

  • l’intervista: è uno strumento indispensabile per capire quali siano le esigenze e i desideri del committente. Ad esempio, grazie all’intervista è possibile capire se è necessario ritagliare metri quadri per una zona pranzo in cui ospitare amici a discapito della cucina o viceversa, o se serve spazio supplementare per collezioni, passioni o animali domestici di chi andrà ad abitare la casa. Tutte informazioni che possono essere un utile supporto nella fase del layout preliminare;
  • la moodboard è lo strumento che l’interior designer restituisce al cliente con suggestioni di stile. Come suggerisce il termine stesso, infatti, si tratta di una tavola che mette in evidenza l’umore dell’ambiente da progettare;
  • la tavola CMF, invece, è un vero e proprio strumento progettuale attraverso il quale l’interior designer presenta al cliente i materiali, i colori e le finiture (da qua l’acronimo CMF) con le relative texture: nella tavola CMF dovrà rientrare ogni elemento che andrà a comporre il progetto;
  • il servizio fotografico ha diverse sfaccettature: qui possono rientrare le foto scattate prima e dopo i lavori, un utile confronto da sfruttare anche come termine di paragone durante gli incarichi successivi, ma anche il servizio fotografico professionale da utilizzare per arricchire portfolio, sito e social network.

Questo è solo un assaggio di quanto sarà approfondito dall’architetto e referente del focus group Interior da Valentina Farassino e da altri tre esperti progettisti durante le 12 ore del corso Gli strumenti della professione per interior designer (12 CFP). I pomeriggi da segnare in agenda sono giovedì 7, 14 e 21 novembre mentre la deadline per le iscrizioni è il 18 ottobre!

 

Pentagramma, progetto di CIVICO13. Fotografia di Silvia Pastore

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