Messa a Focus 07/2018

Questa settimana la parola passa al focus group Protezione civile.

Tema al centro dell’intervento l’articolo 18 del Codice della Protezione Civile, norma di particolare interesse per architetti e pianificatori. Il D.Lgs 2 gennaio 2018 n. 1 è entrato in vigore lo scorso 6 febbraio e rappresenta la nuova norma di riferimento per il Sistema Nazionale di Protezione Civile. Il comma 3 dell’art.18 afferma che “i piani e i programmi di gestione e tutela e risanamento del territorio e gli altri ambiti di pianificazione strategica territoriale devono essere coordinati con i Piani di Protezione Civile al fine di assicurarne la coerenza con gli scenari di rischio e le strategie operative ivi contenuti”.

Importante novità introdotta dal Codice riguarda il raccordo tra il Piano di Protezione Civile e gli altri strumenti di pianificazione del territorio, raccordo finora sempre auspicato ma mai esplicitamente normato. Viene introdotto quindi il concetto di “coordinamento tra i diversi strumenti di pianificazione adottati ai diversi livelli territoriali”, con la finalità di verificare la coerenza delle prescrizioni della pianificazione territoriale con le indicazioni in merito agli scenari di rischio individuati dal Piano di Protezione Civile.

A questo proposito, l’11 maggio si è svolto un interfocus tra Protezione Civile e Governo del Territorio avente come tema il coordinamento e le relazioni fra la pianificazione urbanistica e i piani di protezione civile comunale.

Fra i temi affrontati:

  • la necessità di coordinamento degli strumenti di pianificazione a livello territoriale;
  • la sensibilizzazione delle amministrazioni comunali in materia di protezione civile e nuovo obiettivo di “resilienza delle comunità locali”;
  • il ruolo del professionista pianificatore in protezione civile.

Dal confronto è emersa la necessità di promuovere una campagna di sensibilizzazione delle amministrazioni comunali sul tema visti anche i nuovi obiettivi che mettono al centro del dibattito nazionale il concetto di “resilienza delle comunità locali”. In secondo luogo, la necessità di un coordinamento tra strumenti di pianificazione differenti pone, come elemento fondamentale, che l’affidamento della redazione dei Piani venga assunto da una figura professionale dotata di competenze specifiche (pianificatore), che possa dialogare alla pari con gli altri professionisti urbanisti chiamati a redigere il Piano Regolatore.

In autunno sarà organizzato un seminario tecnico sul tema.

Infine, il focus group ricorda come l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 art.2 comma 3 preveda che le opere strategiche per finalità di protezione civile e quelle suscettibili di conseguenze rilevanti in caso di collasso siano sottoposte a verifica a cura dei rispettivi proprietari. Tra gli edifici pubblici regionali, provinciali e comunali o comunque destinati allo svolgimento di funzioni pubbliche nell’ambito dei quali possono essere presenti comunità di dimensioni significative vi sono gli asili nido e le scuole di ogni ordine e grado. In ambito scolastico, però, molti enti non hanno ottemperato all’obbligo di legge e le verifiche sismiche in zona 3 e 4 sono ancora da eseguire.

È in via di programmazione un corso dedicato alla compilazione delle schede di livello 0 e 1 prodotte durante la verifica sismica.

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