Il Piano Strategico Metropolitano

In vista del Nuovo Piano Strategico della Città Metropolitana di Torino 2024-2026, la Città metropolitana di Torino ha avviato un percorso partecipato per il coinvolgimento attivo di enti, istituzioni e cittadini per l’elaborazione del piano.

L’Ordine degli Architetti di Torino e la Fondazione per l’architettura sono tra le istituzioni chiamate a partecipare: tra i primi step di lavoro, l’intervista collettiva condotta dal prof. Alberto Barbieri per l’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica – sezione Piemonte e Valle D’Aosta, e da Vittoria Bosso di Avventura urbana, i quali hanno intervistato Antonio Cinotto in rappresentanza dell’Ordine e della Fondazione. Buona lettura.

 

“L’elaborazione del Piano Strategico Metropolitano avviene in un momento di grande interesse: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sta completando la fase progettuale per avviarsi a quella realizzativa che avrà importanti ricadute su tutto il territorio della città metropolitana. Risultano al contempo in fase di elaborazione il Piano Territoriale della Regione Piemonte, il Piano Territoriale della Città Metropolitana, il nuovo PRGC della città di Torino ed in ambito metropolitano tra i più significativi i PRGC di Settimo Torinese e Ivrea mentre sono in fase di implementazione da parte della Regione Piemonte il Piano di Sviluppo Rurale ed il Programma Regionale Fondo Europeo Sviluppo Regionale. Insomma, una stagione veramente straordinaria per la programmazione economica e la pianificazione strategica ed urbanistica i cui benefici per i cittadini si potranno già percepire nel breve–medio periodo, in particolare se si prevederanno modalità di coopianificazione e coordinamento con specifiche verifiche di coerenza tra i vari strumenti di programmazione e pianificazione.

La comunicazione dei materiali e degli esiti di questi strumenti, soprattutto per quanto riguarda il Piano Strategico Metropolitano, sarà rivolta non solo agli addetti ai lavori ma più in generale ai cittadini e alle comunità locali, trattandosi di una significativa occasione di coinvolgimento e condivisione degli obiettivi e progetti futuri.

Le dinamiche socio-economiche ed il contesto territoriale della Città metropolitana di Torino sono molto variegate e vivono da sempre un inevitabile dualismo tra Torino e le realtà amministrative esterne costituite anche da piccole località. Riteniamo sia pertanto rilevante indirizzare il piano strategico secondo condivisi obiettivi ed azioni prioritarie da declinare da un lato in una prospettiva complessiva dell’intero territorio metropolitano e dall’altro in modo ancora più incisivo e specifico di come avviene oggi per ciascuna Zona Territoriale Omogenea, ZTO attraverso modalità di partecipazione delle comunità e degli attori locali secondo una logica bottom up. Le zone omogenee devono sentire il nuovo PSM come proprio, attraverso una pianificazione convergente con alcuni progetti specifici e strategici per ciascuna Zona; ad esempio, con un’agenda per ogni zona per obiettivi e azioni, in modo che gli organismi ed enti di competenza siano fin dall’inizio coinvolti per progettare soluzioni e azioni condivise secondo priorità d’intervento.

Se l’attenzione del Piano strategico Metropolitane alle Zone Territoriali Omogenee con specifiche progettualità è imprescindibile per appianare i divari territoriali e perseguire con specifici indicatori i Livelli Essenziali delle Prestazioni, Lep, previsti dalla Carta Costituzionale, riteniamo sia altrettanto importante a seguito di un’attività di benchmark individuare ed attivare politiche di cooperazione/collaborazione con i territori confinanti, in particolare con le aree metropolitane di Lione, Milano e Genova.

Una delle maggiori sfide del PSM e delle politiche urbane dei prossimi anni è il grave declino demografico del nostro territorio che assume un rilievo drammatico in alcuni ambiti, soprattutto in zone di montagna e fondovalle con collegamenti disagevoli e servizi ridotti. Non ci sono soluzioni semplici ed immediate ad un problema così complesso, tuttavia, nel territorio metropolitano appare non più rinviabile sia in Torino e sia nelle realtà minori un programma di housing sociale che permetta soprattutto ai più giovani l’accesso alla casa a canoni estremamente agevolati, come avvenne negli anni ‘60-’70 del secolo scorso. Abitazioni da realizzarsi secondo criteri di efficienza energetica ed ambientale e di qualità architettonica secondo procedure concorsuali con tempi certi.

A questo proposito, è un esempio davvero straordinario il recente bando del PNRR sulle scuole innovative che prevede la realizzazione in tutta Italia di oltre 200 nuove scuole tramite un concorso di architettura per assicurare entro il 2026 nuovi edifici scolastici con elevate caratteristiche di sostenibilità ambientale, energetica e di qualità della realizzazione. Una best practice che il Piano Strategico Metropolitano può fare suo indicando per la realizzazione di un futuro piano casa, ma anche in modo più immediato per tutte le opere pubbliche di rilevanza strategica (nuove scuole, ospedali, centri civici, riqualificazione aree dismesse e di rigenerazione urbana) la scelta del progetto attraverso la procedura del concorso di architettura strumento capace di attivare le migliori professionalità ed i giovani talenti con tempistiche in molti casi più certe ed agevoli. Lo strumento del concorso di architettura è anche una modalità per creare attrattività territoriale, portando innovazione nella filiera dell’edilizia.

Naturalmente sono molte le tematiche su cui la comunità degli architetti può dare un contributo anche più approfondito e specifico. Nello spirito del Piano Strategico pensiamo sia opportuno innanzitutto promuovere tra gli iscritti la conoscenza di questo fondamentale strumento per orientare le scelte di un territorio andando a sollecitare la partecipazione al dibattito programmatico anche con la costituzione di uno gruppo di lavoro dedicato.

Si avverte anche la necessità di promuovere la conoscenza del PSM e della comunicazione del processo partecipativo: – Come comunicare in modo semplice delle scelte importanti che riguardano il territorio? Come comunicare adeguatamente il processo per allargare la platea che partecipa al processo partecipativo? In tal senso, sono ancora importanti le pubblicazioni cartacee di restituzione dei Piani oltre naturalmente una campagna promozionale digitale sui social. Un esempio è Metropole du Grand Paris, e nel cartaceo la graphic novel Metrobasel ideata dal celebre studio di architettura Herzog &Meuron per il piano strategico di Basilea.

Per l’Ordine e la Fondazione, come già avviene per altri enti ed associazioni, potrebbe essere ancora più utile ed incisivo attivare presso la Città Metropolitana di Torino un’istanza per partecipare in modo formale e strutturato al percorso di costruzione del Piano strategico e dell‘Agenda Metropolitana per lo Sviluppo sostenibile.”

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