Architetture olivettiane / Un patrimonio da conservare

Le architetture olivettiane sono un patrimonio unico: storico, sociale, culturale e architettonico.

Il 1° luglio il loro valore è stato riconosciuto anche a livello internazionale e “Ivrea Città Industriale del XX Secolo” è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La decisione è stata presa durante il 42° Comitato del Patrimonio Mondiale, conclusosi il 4 luglio a Manama in Bahrein.

Il neo sito, il n°54 fra quelli italiani, sarà oggetto del corso “Le architetture olivettiane e il moderno: conservare, valorizzare e restaurare” riproposto in una 2° edizione e che si terrà in autunno, il 19 e 20 ottobre fra Torino e Ivrea. Il corso sarà dedicato al restauro dei materiali di rivestimento caratterizzanti le opere olivettiane (piastrelle klinker, graniglia, mattoni a vista e molti altri) con lezioni frontali, analisi di casi studio concreti ed esercitazioni pratiche, in modo da fornire ai partecipanti le competenze necessarie per gestire un intervento di restauro su manufatti dell’architettura moderna dalla fase progettuale a quella operativa.

“Un riconoscimento che va a una concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal movimento Comunità e a Ivrea pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo”, ha detto il neo ministro della cultura Bonisoli.

Nel periodo di maggior sviluppo della città, fra gli anni ’30 e gli anni ’60, l’azienda produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer e la città prendeva forma grazie agli architetti e agli urbanisti italiani più noti del tempo, i quali progettarono non solo gli edifici dedicati alla produzione industriale ma anche i palazzi dell’amministrazione, gli asili, le mense, i servizi sociali e le residenze per gli operai e le loro famiglie.

Per l’assessore piemontese alla Cultura, Antonella Parigi si tratta di “una candidatura che ha saputo raccontare una città e la sua storia, ma che parla anche al futuro, proponendo un mondo fatto di amore per l’essere umano, di comunità e armonia tra tecnologia e ambiente. Una visione che dovrebbe far riflettere il nostro presente e la politica attuale”

Il corso “Le architetture olivettiane e il moderno: conservare, valorizzare e restaurare” promosso con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e la Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” è quindi inserito nel più ampio progetto di conservazione, promozione e valorizzazione del patrimonio urbano che ha portato alla candidatura e al riconoscimento di Ivrea come città industriale del XX secolo. La frequenza del corso prevede il riconoscimento di 12 CFP per gli architetti! Iscrizioni aperte fino al 27 settembre!

Leggi il programma e iscriviti!

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