#ScuoleInnovative… ma quando?

51 nuove scuole sostenibili, all’avanguardia e a misura di studente, da progettare in 16 regioni italiane: un’opportunità per gli architetti non da poco quella contenuta nel concorso di idee #ScuoleInnovative, promosso dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR). Un’occasione importante, testimoniata dal forte interesse dimostrato dai professionisti, che in totale hanno presentato 1.238 proposte progettuali.
Peccato che del concorso, al momento, nessuno abbia notizie da quasi quattro mesi.

Il termine di presentazione dei progetti, stabilito dal bando pubblicato il 13 maggio 2016, era stato fissato per il 30 agosto. “Era”, dato che il MIUR il 5 agosto ha pubblicato un rinvio al 5 ottobre. Seguito da un’ulteriore comunicato, pubblicato l’8 settembre, che ha fatto slittare la scadenza al 31 ottobre e la data della prima riunione della commissione giudicatrice all’8 novembre. Ma il 7 novembre il MIUR pubblica una comunicazione in cui informa che il primo incontro della giuria è rinviato a data da destinarsi.
Da questo momento in poi non sono più giunte novità sullo sviluppo del concorso.

Per questo a inizio febbraio il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti PCC Giuseppe Cappochin ha inviato una lettera al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, in cui denunciava la situazione. Cappochin, come ha ricordato anche lunedì scorso nell’incontro organizzato dall’Ordine degli Architetti di Torino del ciclo OATopen sulle politiche del lavoro, ha rinviato al mittente le accuse rivolte al CNAPPC di essere concausa dei ritardi nelle procedure: la richiesta del MIUR di individuazione dei nominativi per la commissione giudicatrice, infatti, è stata prontamente soddisfatta dal Consiglio Nazionale nel momento in cui è pervenuta, non contribuendo quindi a formare nessun ritardo.

Il 20 febbraio anche il presidente nazionale dell’IN/ARCH Adolfo Guzzini ha inviato una lettera al Ministro Fedeli, definendo come “inaccettabile” la gestione del concorso di idee da parte del MIUR e formalizzando la richiesta di un intervento urgente per fare chiarezza sulla situazione.

Una situazione che non rende giustizia al lavoro che è stato fatto per i 1.238 progetti presentati, progetti che peraltro, anche in caso di vittoria, non è detto che vedranno la luce. Affinché lo strumento del concorso possa influire realmente sul miglioramento della qualità dell’ambiente costruito e possa tradursi in un’occasione di crescita professionale, è necessario che preveda la realizzazione delle opere, altrimenti è destinato a rimanere un mero esercizio di stile da sfruttare a favore dei media.

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