Equo compenso

La Camera dà il via libera alle nuove regole sulle prestazioni dei professionisti nei confronti di Pubblica Amministrazione, banche, assicurazioni e grandi imprese con più di 50 lavoratori o più di 10 milioni di euro di ricavi. In particolare, il disegno di legge stabilisce come determinare compensi proporzionati alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale. ll testo del ddl passa ora al Senato, il quale potrebbe introdurre modifiche.

I rappresentanti delle professioni vedono nel ddl un importante punto di partenza positivo e chiedono una rapida approvazione della legge e un ulteriore intervento normativo da adottare al più presto che ne estenda la portata a tutti i rapporti privatistici. Da precisare infatti che per gli enti pubblici le norme in vigore già prevedono l’applicazione per i servizi di architettura e ingegneria, così come stabilito dal Decreto Parametri DM 17/6/2016.

Il ddl equo compenso è senza dubbio un passo avanti verso il riconoscimento dell’importanza del ruolo del professionista” dichiara la Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino Maria Cristina Milanesela sua applicazione va ampliata a tutti i tipi di committenti per ridare dignità al lavoro degli architetti.
Dopo l’ingiusta e immotivata abolizione delle tariffe, riconosciuta anche dalla Unione Europea, i liberi professionisti hanno visto i loro compensi ridursi in modo ingiustificato, con la giustificazione del libero mercato, avvilendo la professionalità e il ruolo dell’architetto,  fino ai paradossali episodi di gare, che prevedevano la prestazione gratuita da parte dei professionisti. Come Ordine lavoriamo per il riconoscimento del valore professionale e sociale degli architetti e perché gli architetti ottengano compensi congrui e corrispondenti al lavoro svolto e, pensando ai giovani, che non li avvilisca nell’intraprendere la professione.
Pertanto, il richiamo all’equo compenso va introdotto anche nella bozza di Codice Appalti, ora in itinere: l’obbligo di utilizzo dei parametri per i servizi di architettura e ingegneria deve essere esplicito riferimento per gli importi mettere in gara e non lasciato alla nullità discrezionale di un compenso manifestamente sproporzionato”.

Condividi

Ricerca un termine

oppure

Ricerca per argomento