#05 ArcPrep e Public Design Corps: l’osservatorio di POLITO Studio

L’osservatorio di POLITO Studio prosegue il monitoraggio delle best practices nell’ambito delle sinergie fra ordini professionali e istituzioni accademiche. L’obiettivo è di accompagnare e istruire le attività di POLITO Studio, a partire da casi innovativi riconosciuti a livello internazionale. L’Osservatorio si propone di costruire un archivio incrementale di best practices osservate in diversi contesti geografici e normativi, anche attraverso interviste ai protagonisti. Protagonisti della quinta uscita dell’Osservatorio sono i due programmi tenuti dal Taubman College, University of Michigan: Michigan Architecture Prep e Public Design Corps.

Il Michigan Architecture Prep, ArcPrep (the University of Michigan Architecture Preparatory Program), è un corso semestrale preparatorio all’architettura offerto a studenti delle scuole pubbliche superiori di Detroit. L’obiettivo del corso è quello di introdurre gli studenti agli strumenti propri del design, della progettazione architettonica e approfondire temi legati alla professione. Attraverso il coinvolgimento diretto nei progetti il programma persegue un project based learning incoraggiando gli studenti a impegnarsi in attività di produzione pratiche affiancate ai sistemi di apprendimento più tradizionali.

Il Public Design Corps è un programma del Taubman College of Architecture and Urban Planning della University of Michigan. Il programma, istituito lo scorso anno, ha come obiettivo quello di offrire agli studenti la possibilità di mettere alla prova le loro competenze progettuali in socially-driven projects. In aggiunta alla formazione e al lavoro sul campo, gli studenti hanno la possibilità di acquisire crediti per l’abilitazione professionale.

Intervista ad Anya Sirota e Jacob Comerci del Taubman College – University of Michigan, 15 luglio 2021

Anya Sirota è Professore Associato e Associate Dean of Academic Initiatives al Taubman College of Architecture and Urban Planning e capo dello studio Akoaki a Detroit.
Jacob Comerci è designer ed educator. Dopo il Bachelor of Science in Architecture conseguito presso la University of Illinois a Chicago, ottiene il titolo di Master of Architecture alla Princeton University. E’ ora William Muschenheim Fellow alla University of Michigan.

Quali sono i principali caratteri del programma ArcPrep?

Anya Sirota: “Siamo davvero dediti a creare un ponte, un collegamento tra pratica, lavoro sul campo, ricerca e mondo accademico in modi significativi sia per gli studenti che per la facoltà. Questo fa parte della motivazione alle spalle dei due progetti che stiamo per discutere. ArcPrep, programma alla settima edizione, è stato lanciato in collaborazione con il Detroit Public School Deparment e consiste in uno studio attivo a Detroit che offre a studenti sedicenni della scuola superiore l’opportunità di seguire un corso che emuli l’esperienza di ciò che accade all’interno dell’università. L’obiettivo per noi è quello di diversificare il campo e di coinvolgere competenze che sono al di fuori dell’architettura e della pianificazione in senso stretto. Si è passati dal voler coinvolgere gli studenti in architettura e pianificazione al voler costruire un senso di rappresentanza per i cittadini. Il modo in cui funziona è il seguente: c’è un direttore del programma, c’è un programma di fellowship, quindi ci sono assegnisti o ricercatori che insegnano e fanno ricerca a Detroit, ci sono assistenti, laureati che lavorano intensamente con gruppi ristretti di studenti, ci sono professionisti del settore a Detroit e della regione che lavorano svolgono il ruolo di tutor professionali e poi ci sono quelli che definirei leader culturali: artisti, partner istituzionali, attivisti e altri attori impegnati in questo programma”.

Jocob Comercila parte più interessante del diagramma [è] che il curriculum cambia continuamente, adattandosi ai tempi. Il direttore del programma, che cambia ogni tre-quattro anni, con il suo mandato porta la propria idea di come sia più efficace insegnare agli studenti delle scuole superiori: nel nostro caso l’idea è quella di avere dottorandi che aiutino a produrre contenuti curricolari.

Qual è l’innovazione che distingue questo programma rispetto al panorama esistente?

Anya Sirota: “La grande invenzione qui è che si tratta di un programma che coinvolge studenti sedicenni, laureati ventenni, dottorandi tra i venti e i trent’anni, docenti del Taubman College, professionisti del settore a Detroit e in cima di questo c’è un consorzio di università a cui gli studenti potrebbero rivolgersi nel caso non scegliessero il Taubman College. L’orizzontalità di questo programma e il numero di persone coinvolte è davvero radicale”.

Quale il ruolo dei professionisti in questo panorama di collaborazione?

Anya Sirota: “Sono principalmente quattro i modi in cui i professionisti sono coinvolti nel progetto: lavorano come tutor per gli studenti, invitano i nostri studenti nel loro ufficio e nei cantieri, lavorano per offrire stage agli studenti e partecipano alle revisioni finali. Ci sono punti di contatto costanti.

Quali i caratteri principali del Public Design Corps?

Anya Sirota: “Il programma Public Design Corps è più recente rispetto al precedente. È stato lanciato lo scorso anno ed essenzialmente è un programma “clinico” in cui gli studenti lavorano e collaborano con le organizzazioni al fine di fornire loro un prodotto nel corso di un semestre. Lavorano in team di cinque-sei studenti che sono auto-organizzati, interdisciplinari e decidono e determinano autonomamente come far funzionare la loro tabella di marcia. Il loro lavoro è monitorato da tutor, Jacob ed io ad esempio siamo tutor, incontriamo quegli studenti una o due volte alla settimana aiutandoli a capire come far funzionare il loro micro-studio”.
Il ruolo dei partner esterni nel progetto è un aspetto interessante da prendere in considerazione: data la loro natura non accademica permettono agli studenti di confrontarsi – direttamente – con il mondo professionale e associativo.

Come sono coinvolti i partner esterni?

Anya Sirota: “Vi sono diverse modalità con le quali scegliamo i partner per i progetti: abbiamo una open call che gestiamo attraverso una piattaforma web, abbiamo una partnership con il Center for Community Engagement, è una partnership importante perché offrono formazione ai nostri studenti ed infine la rete di docenti è quindi un modo importante per trovare partner per i nostri progetti, il network dei docenti è ciò che davvero porta i  progetti. L’intervista si chiude con un confronto sui possibili metodi di misurazione del successo del programma. Ci sono più parametri che stiamo cercando di capire come mettere a punto, uno di questi è sicuramente la percezione, la percezione da parte dei partner per capire se hanno avuto beneficio dalla collaborazione. La percezione dell’apprendimento, dell’acquisizione e della generazione di valore per gli studenti è un altro elemento con il quale tentiamo di misurare il successo del programma. Nel complesso, l’impatto sugli studenti è sembrato estremamente positivo considerando che la prima edizione del programma è stata lanciata in piena pandemia. Quindi la percezione è il parametro numero uno e i risultati sono probabilmente il secondo.

Quale l’obiettivo ultimo del progetto?

Jacob Comerci chiude con un’affermazione che mette in luce l’importanza del progetto come strumento di cambiamento: “Per me l’obiettivo è riorientare l’energia del design perché gli studenti sono molto talentuosi e danno un grosso contributo a questo programma che offre un’ampia prospettiva sul valore del progetto”.

 

Credits
© Zimbabwe Cultural Center Detroit – Transient Collective – a Proposal for the New ZCC
© So Carr, So Good – A Virtual Museum and Physical Exhibition for the Carr Center in Detroit
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