#03 THAD, Pechino: l’osservatorio di POLITO Studio

L’osservatorio di POLITO Studio prosegue il monitoraggio delle best practices nell’ambito delle sinergie fra ordini professionali e istituzioni accademiche. L’obiettivo è di accompagnare e istruire le attività di POLITO Studio, a partire da casi innovativi riconosciuti a livello internazionale. L’Osservatorio si propone di costruire un archivio incrementale di best practices osservate in diversi contesti geografici e normativi, anche attraverso interviste ai protagonisti. Protagonista della terza uscita dell’Osservatorio è THAD – Architectural Design and Research Institute della Tsinghua University di Pechino.

THAD – Architectural Design and Research Institute della Tsinghua University

THAD è stato fondato a Pechino nel 1958 come costola operativa della Tsinghua University. E’ stato uno primi Design Institute Cinesi: centri di progettazione nati in seguito alla nazionalizzazione della pratica architettonica. Conta oggi più di 1300 dipendenti tra ingegneri e architetti organizzati in circa 40 studi di progettazione e centri di ricerca applicata. Ricalcando il modello dell’École des beaux-arts e delle scuole di specializzazione di medicina, i Design Institute si pongono come mediazione tra la pratica progettuale e la ricerca accademica. Questi istituti sviluppano quindi progetti architettonici attraverso l’applicazione di competenze specifiche delle Università cui sono affiliati, con l’obiettivo di contribuire alla formazione di professionisti qualificati e potenziare la ricerca scientifica. Un terzo dei dipendenti è composto da docenti, sono inoltre coinvolti attivamente nei processi progettuali ricercatori, dottorandi e studenti di laurea magistrale, così da incrementarne le competenze tecniche e teoriche.

Intervista a Zhuang Weimin, President of Architectural Design and Research Institute of Tsinghua University

Zhuang Weimin, architetto e professore, è attualmente presidente dell’Architectural Design and Research Institute della Tsinghua University di Pechino. In questa intervista ha approfondito il funzionamento dei Design Institute e la loro sovrapposizione al percorso educativo universitario.

Per illustrare il funzionamento dei Design Institute il professor Zhuang Weimin introduce brevemente il contesto storico in cui questi istituti si sono affermati come centri di progettazione affiliati alle università. “A partire dagli anni ‘50 e per quasi un ventennio la Cina è stata fortemente segnata dall’influenza dell’Unione Sovietica, caratterizzandosi quindi di uno status economico e sociale fortemente influenzato dal potere del governo. Nel 1992 Deng Xiaoping ha aperto le porte all’Occidente, come l’Europa, l’America, o il Giappone, con un conseguente impatto sul mercato dell’architettura. Da questo periodo in avanti i Design Institute, e in particolare quelli connessi ai più importanti atenei nazionali come Tongji, Tsinghua, Chongqing e South China University of Technology, si sono dovuti adattare ai nuovi equilibri di mercato”. Aggiunge che “La pratica svolta all’interno di questi istituti si differenzia fortemente da quella condotta dagli studi professionali. Infatti, riprendendo il modello delle cliniche universitarie guidate dalle scuole di medicina, la scuola di architettura e il nostro Design Institute lavorano in stretta collaborazione l’uno con l’altro, come due gemelli, secondo una struttura che si configura come una piattaforma. La loro attività, pur concentrandosi su progetti di design e sulla produzione, mantiene allo stesso tempo una forte attenzione alla ricerca e alla formazione accademica e professionale.”  Zhuang Weimin prosegue illustrando come la normativa cinese, al contrario di altri contesti come quello europeo, permetta ai docenti di affiancare alla didattica la pratica professionale. Questa è condotta in studi di progettazione minori, ognuno con a capo un docente-progettista, raggruppati sotto la struttura del Design Institute. Queste istituzioni danno quindi la possibilità alle università di orientare la formazione dei giovani architetti verso una sperimentazione in prima persona della pratica architettonica. Nel modello universitario proposto da Tsinghua infatti “Proprio come l’École des Beaux Arts o la Bauhaus, crediamo che sia fondamentale che i nostri studenti abbiano la possibilità di confrontarsi faccia a faccia con la pratica professionale e con progettisti già affermati. Per questo li spingiamo a partecipare a progetti reali e quindi più del 60% dei nostri studenti, perlopiù del terzo o del quarto anno, svolge un periodo in uno studio di architettura locale a diretto contatto con i professionisti, oppure all’interno del nostro Design Institute sotto la supervisione dei docenti. I progetti a cui lavorano in questi studi sono nella maggior parte dei casi concorsi internazionali di grande calibro, come teatri, musei, biblioteche, anche stadi come è accaduto in occasione dei Giochi Olimpici del 2008”. Enfatizzando ulteriormente l’interesse che il modello universitario cinese pone nell’avvicinare gli studenti al mercato durante il loro percorso di studi, Zhuang Weimin conclude: “nella nostra scuola di architettura abbiamo adottato un modello di insegnamento open-ended che ogni anno coinvolge più di 15 architetti di grande fama che vengono ad insegnare agli studenti delle lauree magistrali. Si tratta di figure come Ma Yansong, fondatore dello studio MAD Architects, o Dong Gong, fondatore dello studio Vector Architects.”

Credits
  • Vai al sito di THAD
  • Progetto: New Campus Of Yan’an University
    Team di Progetto: THAD – Architectural Design and Research Institute of Tsinghua University
    Foto: Li Yao
  • Intervista condotta da: Camilla Forina, Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design, PhD Student
© THE NEW CAMPUS OF YAN’AN UNIVERSITY ©Li Yao
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© THAD Structure
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