La parola al presidente 08/2020

Cari colleghi,

è ormai conclusa la fase più dura del lockdown, gli studi professionali hanno riaperto e molti cantieri sono ripartiti. Usciamo da questa emergenza molto indeboliti e le prospettive per la ripresa fanno pensare a tempi lunghi. Tuttavia, ci sono alcuni segnali positivi e alcune azioni che potrebbero stimolare la ripartenza.

All’interno del Decreto Rilancio l’Ecobonus e il Sisma Bonus sono stati potenziati al 110% per gli interventi che saranno realizzati dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021; per questi sarà inoltre possibile la cessione del credito all’impresa, senza quindi richiedere un investimento economico immediato.

Si tratta di un’azione che potrebbe stimolare l’avvio di nuovi cantieri in un momento di mancanza di liquidità per le famiglie con conseguenze positive sugli architetti.

Inoltre, mette ben in evidenza la necessità per i committenti di affidarsi a un professionista che sappia verificare la fattibilità degli interventi e aiutare a risparmiare.

Rimangono alcuni nodi problematici: le modalità per accedere ai finanziamenti sono troppo complicate. Abbiamo sottoposto la questione ai nostri riferimenti in Parlamento affinché si lavori per la sburocratizzazione delle procedure. Serve liquidità per ripartire. Il lockdown ha prodotto costi aggiuntivi durante la sospensione dei cantieri (canoni di leasing, costi fissi, sicurezza impianti) ma soprattutto per il dopo: costi diretti come i dispositivi di protezione e indiretti come la logistica per mantenere il distanziamento fisico.

Le dichiarazioni del presidente del Consiglio sembrano andare nella direzione di uno snellimento delle procedure sul modello di Genova, attraverso l’abbreviazione di alcuni procedimenti amministrativi (per la VIA, ad esempio, da 180 si scende a 60 giorni per la consegna della documentazione e a 30 giorni per il parere del ministro all’Ambiente), l’avvio di nuovi cantieri o cantieri fermi (25-30 opere considerate fondamentali) e la deroga temporanea da alcune regole del Codice degli Appalti per la fase di crisi post-Covid.

A livello locale ci sono alcune piccole buone notizie: grazie a un articolo dedicato esclusivamente a Torino, inserito all’ultimo nel decreto Rilancio, il governo ha destinato una prima tranche da 20 milioni per far decollare il progetto della cittadella della manifattura negli spazi TNE di corso Settembrini, a Mirafiori. Inoltre, i cantieri per la riqualificazione delle palazzine del Moi, l’ex complesso olimpico di via Giordano Bruno nato per ospitare gli atleti dei Giochi invernali di Torino 2006, stanno per diventare realtà e potrebbero già partire a fine anno.

Speriamo che per questi interventi non si dimentichi il ruolo degli architetti!

Nel frattempo, vi segnalo che il CNA ha organizzato una maratona Architetti per il futuro tra sabato 23 e domenica 24 maggio, un momento di dibattito sull’Italia post-Covid che, su scala nazionale, propone le riflessioni che noi abbiamo avviato con la redazione del manifesto degli architetti.

Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC di Torino

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