La parola al presidente 19/2018

Cari colleghi,

giovedì scorso abbiamo convocato le principali sigle del mondo imprenditoriale, sindacale e professionale per dare vita ad un dossier da consegnare all’Amministrazione cittadina per il rilancio della Città.

Unione industriale Torino, Api Torino, Confartigianato Torino, Amma, Ordine Ingegneri Torino, Collegio Geometri Torino, Collegio Costruttori Edili Ance Torino, Cna Torino, Confesercenti, Politecnico di Torino, Rete delle Professioni Tecniche Piemonte, Fillea Cgil Torino, Filpa Cisl Torino, Fim Cisl Torino, Feneal Uil Piemonte sono i soggetti che hanno aderito al nostro appello.

La ragione di questo appuntamento è che vogliamo andare oltre il tema della TAV che è solo un tassello di una questione più ampia.

Ci interessa parlare di infrastrutture, connettività e investimenti sul territorio, tutti aspetti su cui lavorare per favorire il rilancio della città.

Abbiamo scelto di coinvolgere i soggetti che da punti di vista diversi operano nel nostro stesso comparto per offrire all’Amministrazione una proposta costruttiva che sarà sintetizzata in un manifesto, affinché Torino torni ad essere attrattiva e ricominci a crescere.

I lavori hanno preso il via da 5 parole chiave che abbiamo proposto e su cui vorremmo aprire tavoli operativi:

Innovazione: negli anni ’90 la Città si è sostituita all’imprenditoria e ha scommesso con coraggio sul proprio futuro: il primo piano strategico è stato uno strumento innovativo che ha permesso a Torino di essere all’avanguardia nella pianificazione e ha saputo attrarre investimenti. Ora Torino deve tornare a essere innovativa.

Piano regolatore: è riduttivo considerarla un’operazione solo tecnica, da gestire all’interno degli uffici comunali. Dovrebbe coinvolgere anche sociologi, economisti, … è importante fare in modo che il piano consenta usi flessibili e temporanei, favorendo la creazione di nuove attività dove ci sono spazi inutilizzati e deve guardare oltre i confini amministrativi comunali.

Industria 4.0: Torino deve presentarsi come Città metropolitana, operando in sinergia con le aree circostanti, con il territorio regionale del Piemonte e anche con Milano, non in competizione. Il tema delle infrastrutture è strettamente collegato alla questione, così come la capacità di avere una visione: gli imprenditori non investono senza una programmazione di medio lungo termine.

Città universitaria: il 15% dei torinesi sono studenti universitari: si tratta di un capitale umano e di risorse che la Città deve saper cogliere e alle cui necessità deve saper rispondere, a livello di servizi, offerta del territorio, mobilità… L’Università degli Studi di Torino e il Politecnico sono stati artefici di processi di riqualificazione urbana, che la Città dovrebbe supportare, sul modello di quanto viene fatto in altre città universitarie europee come Copenaghen e Amsterdam.

Turismo: è un tema trasversale a tutti i settori. Per favorire l’attrattività turistica è necessario partire dal riconoscimento e valorizzazione delle proprie eccellenze e avere una strategia; l’Amministrazione ha il compito di guardare le aree in cui ci sono opportunità e investire in esse.

Durante la discussione sono emersi molti altri aspetti: lavoro, sostenibilità (a livello di mobilità, food, energia, ciclo dei rifiuti…), responsabilità, riqualificazione edilizia, sociale, cultura;

il comune denominatore è l’idea di una città che punti allo sviluppo perché gli imprenditori non investono sulla decrescita.

Seguiranno altri incontri che si concluderanno con la consegna alla Sindaca di alcune proposte concrete. Vi terremo aggiornati con maggiori dettagli.

Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC Torino

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