Martedì d’autunno

Il ponte dei Santi è alle porte, ma prima di partire per un lungo weekend non perdetevi il secondo appuntamento della stagione autunnale de Il martedì dell’architetto, in programma per martedì 30 ottobre alle ore 19.00 presso l’Osservatorio di EDIT. Vi ricordiamo che l’ingresso si trova in via Cigna 104/a, sul lato della FACIT.

Questo mese gli architetti torinesi che racconteranno ai colleghi le loro esperienze professionali saranno:

  • Alberto Lessan: classe 1983, studia a Torino e Göteborg e si laurea con Pierre Alain Croset con un master thesis in Cina. Dal 2009 è attivo nell’insegnamento con collaborazioni didattiche presso il Politecnico di Torino. Nel 2011 fonda con Jacopo Bracco BLAARCHITETTURA. Lo studio si occupa di architettura, grandi allestimenti, interior design e urbanistica e ha vinto il premio Architetture Rivelate 2017. Sempre nel 2011 è chiamato dal Dottorato I.U.A.V. per un intervento all’interno di “City Portraits” sul dialogo tra diverse città quali Pechino, Roma, Istanbul, Gerusalemme, San Pietroburgo e San Paolo. Nel suo lavoro è guidato dall’arte, dalla musica, dalla natura e dalle città e durante Il martedì dell’architetto illustrerà ai colleghi come queste passioni abbiano influito sui suoi progetti.
  • Giorgio Beltramo: vuole raccontare ai colleghi perché, se avesse a disposizione una nuova vita, nonostante i tanti ostacoli, le difficoltà e le delusioni, deciderebbe comunque di fare l’architetto. Il suo pensiero è stato anche racchiuso in un libro, una sorta di dichiarazione d’amore per il mestiere intrapreso, dal titolo appunto Se rinasco faccio (di nuovo) l’architetto. Beltramo mostrerà una fotografia della professione in relazione al contesto italiano, un paese in crisi economica e di valori, dove i giovani partono svantaggiati. Un viaggio dietro le quinte per raccontare la dedizione, l’entusiasmo e il senso di responsabilità necessari per raggiungere i risultati desiderati. Un percorso accompagnato da riflessioni e memorie personali.
  • Roberta Ingaramo: studio-progetto-ricerca sono le parole chiave della sua visione del fare architettura. Uno stage a Parigi e un Master in Belgio sono stati i primi passi mossi come architetto, in seguito un dottorato di ricerca, concorsi di idee e incarichi professionali l’hanno portata a concentrarsi sulla ricerca. Al Politecnico di Torino ha indagato dal 2011 a oggi: l’architettura contestuale (Dall’immagine del costruito alla costruzione del progetto), il ruolo del progetto di architettura nel design urbano e di paesaggio (Topics and Methods for Urban and Landscape Design) e quello che progetti e architetti possono giocare nella ridefinizione di città post-industriali (RUST REMIX. Architecture: Pittsburgh versus Detroit). La sua ricerca vuole essere spunto per aprire nuove strade, rivendicando il ruolo di mediazione, ideazione e costruzione del progetto che solo gli architetti possono assumere.

L’appuntamento è per martedì 30 ottobre alle 19.00 all’Osservatorio di EDIT, un loft con terrazza al terzo piano del complesso ex industriale con ingresso da via Cigna 104/a. L’ingresso è dal lato della FACIT.

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