Superbonus

Il panorama edilizio-architettonico attuale, legato per molti professionisti a lavori avviati attraverso il Superbonus e ad altre agevolazioni fiscali, ha visto un brusco arresto o rallentamento dei cantieri dovuto principalmente al blocco delle cessioni del credito.

Per capire l’entità dei numeri dei cantieri bloccati, lo scorso 23 giugno l’Ordine degli Architetti di Torino ha invitato gli iscritti a riportare la propria esperienza attraverso un sondaggio a cura della Task Force Superbonus, con l’obiettivo di dare un valore ai lavori fermi o rallentati a causa del blocco della cessione dei crediti.

Su un totale di 331 risposte, il 93,6% dei partecipanti al sondaggio ha risposto in qualità di libero professionista, mentre il 6,4% in qualità di studio e/o impresa.

Il 98,8% dei partecipanti al sondaggio ha registrato effetti negativi sui cantieri seguiti come blocchi, rallentamenti o ritardi a causa del blocco della cessione dei crediti.

Il numero dei lavori bloccati per soggetto corrisponde a:

  • tra i 5 e 10 cantieri nel 47,1% dei casi
  • meno di 5 cantieri nel 31,4% dei casi
  • tra i 10 e 20 cantieri nel 14,2% dei casi
  • oltre 20 cantieri per i rimanenti dei casi

L’importo complessivo dei cantieri bloccati o in difficoltà è di:

  • tra 500.000 e 1.000.000 euro nel 33,7% dei casi
  • oltre 2.000.000 euro nel 25,5% dei casi
  • meno di 500.000 euro nel 21% dei casi
  • tra 1.000.000 e 2.000.000 euro nel 19,8% dei casi

Mediamente le imprese coinvolte per ogni cantiere sono:

  • tra 3 e 5 nel 55,9% dei casi
  • meno di 3 nel 23,1% dei casi
  • tra 5 e 10 nel 15,8% dei casi
  • oltre 10 nel 5,2% dei casi

Se non si dovesse sbloccare la cessione dei crediti, i cantieri che rimarrebbero fermi o rischierebbero di fermarsi sarebbero:

  • Tutti i cantieri nel 44,2% dei casi
  • 2/3 dei cantieri nel 43,6% dei casi
  • Meno della metà dei cantieri nel 7,3% dei casi
  • Nessun cantiere nel 4,8% dei casi

I crediti derivanti da sconto in fattura sono bloccati nel cassetto fiscale nel 36,9% dei casi, che nello specifico ammontano a:

  • meno di 50.000 euro nel 33,9% dei casi
  • tra 50.000 e 200.000 euro nel 21,1% dei casi
  • tra 200.000 e 500.000 euro nell’11% dei casi
  • oltre 500.000 euro nel 7% dei casi

Il 91,7% dei partecipanti ha compensi dovuti ancora da incassare perché in attesa dello sblocco della cessione dei crediti. Esclusi i crediti bloccati nel cassetto fiscale, questi compensi ammontano a:

  • meno di 50.000 euro nel 43,3% dei casi
  • tra 50.000 e 200.000 euro nel 37,6% dei casi
  • tra 200.000 e 500.000 euro nel 9,7% dei casi
  • oltre 500.000 euro nel 5% dei casi

Rispetto al fatturato medio annuo, i crediti presenti nel cassetto fiscale o i compensi dovuti ancora da incassare ammontano a:

  • meno del 25% del fatturato medio nel 32,3% dei casi
  • tra il 25% e 50% del fatturato medio nel 27,9% dei casi
  • tra il 50% e 75% del fatturato medio nel 24,8% dei casi
  • oltre il 75% del fatturato medio nel 15% dei casi

Al perdurare di queste condizioni, l’86% dei partecipanti al sondaggio non è disposto ad accettare nuovi lavori.

L’Ordine sta lavorando non solo alla fotografia di questo particolare periodo, ma anche a un’azione da portare avanti anche attraverso il coinvolgimento delle altre categorie del settore e dei rispettivi organi nazionali.

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