La nuova presidente dell’Ordine

Cristina Coscia è la nuova presidente dell’Ordine. Già vicepresidente dell’Ordine e Professore Associato in Estimo presso il Politecnico di Torino, è stata nominata presidente a seguito delle dimissioni di Massimo Giuntoli, neo-consigliere del Consiglio Nazionale Architetti, e rimarrà in carica fino alla fine del mandato. Tra le deleghe: Deontologia, Relazioni con la Città di Torino e con il Politecnico, Formazione, Reti internazionali e nazionali.

 

Care Colleghe e cari Colleghi

il passaggio di testimone che porta Massimo Giuntoli a Roma e la sottoscritta nell’avvicendamento alla Presidenza dell’Ordine degli Architetti di Torino mi porta a confermare i nodi messi in luce nel precedente quadriennio, ma con alcuni slanci in avanti. Rispetto alle sfide a medio e lungo termine, il ruolo degli architetti si giocherà sia sugli affondi dei temi individuati da Massimo Giuntoli, sia sul saper intravedere con lungimiranza spazi per la comunità degli architetti ad oggi non del tutto presidiati o focalizzati o in passato non previsti. Per “spazi” intendo sia quelli fisici, sia quelli virtuali, sia di conoscenza: in tutti intravedo la necessità di “progettare” -con una visione di futuro- nuove competenze, di “valorizzare” il know-how fondativo della professione, di “giocarecon i saperi della scienza e della cultura, in una ricomposizione multidisciplinare. Alla luce della costituzione del nuovo Ministero della Transizione Ecologica e delle traiettorie indicate nel PNRR, il ruolo degli architetti dovrà assumere ancora più centralità sui temi delle città sostenibili, anche in un’ottica di green life, economia circolare e cura degli spazi del vivere. La progettazione di architetture ad altissima efficienza energetica, la riqualificazione energetica dell’esistente ad energia quasi zero, gli interventi di retrofit sul patrimonio moderno, la riqualificazione dei borghi alpini, del patrimonio minore e diffuso, ecc. passano anche attraverso nuovi modi di accompagnamento sociale, finanziario ed economico. Sui temi della cura e della co-progettazione gli architetti possono esaltare il loro approccio “capacity buiding” alle trasformazioni, avvalendosi anche dell’innovazione tecnologica (sono ormai noti casi studio su piattaforme collaborative e processi bottom-up). Nei succitati processi di riqualificazione energetica gli architetti diventano oltremodo strategici –in team multidisciplinari– in quelle azioni di eliminazione delle inefficienze e di monitoraggio dei processi e dei sistemi impiantistici (pensiamo ad esempio anche alle infrastrutture viarie), che incrementerebbero il know how delle amministrazioni nelle azioni di gestione, tutela e protezione del territorio.

Buon lavoro a tutte e a tutti,

Cristina Coscia
Presidente Ordine Architetti PPC di Torino

 

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