La parola al presidente 09/2019

Cari colleghi,

nelle scorse settimane abbiamo incontrato i candidati alle regionali del Piemonte: Giorgio Bertola, Valter Boero, Sergio Chiamparino e Alberto Cirio per sottoporre alcune questioni che riguardano da vicino il mondo dei professionisti.

Abbiamo avviato un dialogo sulle politiche di rilancio dell’economia del Piemonte, sulle norme regionali in materia di edilizia, consumo di suolo, urbanistica e paesaggio, sull’equo compenso, sull’accesso dei professionisti ai finanziamenti regionali e su infrastrutture e trasporti; un dialogo che proseguirà nei prossimi anni chi sarà eletto Presidente della Regione.

Con la finalità di far ripartire i cantieri e quindi le opportunità di lavoro, il Governo ha recentemente varato il Decreto Sblocca Cantieri. Se è condivisibile l’intento, tuttavia il documento si presta a molte critiche. Ci pare infatti che in nome della semplificazione (obiettivo assolutamente condivisibile), si trascuri il valore e la qualità del progetto.

In particolare, vorrei soffermarmi su due aspetti: l’appalto integrato e il ritorno al massimo ribasso, temi su cui la Rete delle Professioni Tecniche sta intervenendo attraverso proposte di emendamento.

Il decreto rilancia l’appalto integrato, che relega il progetto ad un ruolo marginale nel processo di esecuzione delle opere pubbliche; una procedura apparentemente più snella, in quanto consente l’affidamento dei lavori in mancanza di un progetto esecutivo, che però rischia di portare a una mancanza di coerenza tra i diversi livelli di progettazione e a varianti e contenziosi che potrebbero allungare i tempi, con un effetto contrario alle intenzioni originarie.

Viene inoltre eliminato il tetto massimo del 30% del punteggio da attribuire all’offerta economica (cioè al ribasso), nelle procedure di affidamento di Servizi di Architettura e Ingegneria con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Questo porta il piatto della bilancia a pendere per il ribasso anziché per la qualità del progetto.

Il testo innalza da 150 a 200mila la soglia per l’affidamento dei lavori senza gara con procedura negoziata. Una scelta che ha l’indubbio vantaggio di sveltire le procedure, ma che potrebbe incidere negativamente sulla trasparenza dell’affidamento e sulla libera concorrenza, ma anche sulla qualità della prestazione poiché nei contratti sotto soglia il criterio di aggiudicazione torna a essere quello del massimo ribasso. In aggiunta il presidente dell’ANAC Raffaele Cantone sottolinea come la norma sui subappalti abbia una serie di rischi collegati alle infiltrazioni mafiose e sia pericolosa sul piano della qualità delle opere poiché è noto che i subappaltatori operano in regime di ulteriore risparmio.

Sbloccare i cantieri e snellire le procedure è fondamentale per far ripartire l’economia e creare opportunità di lavoro, ma non basta. Bisogna anche lavorare sull’attrazione degli investimenti, sulla promozione e sulla spendibilità internazionale del sistema Italia.

Prima di salutarvi vi ricordo che martedì 21 prende il via il Forum Sicurezza Torino 2019. Vi aspetto al Centro Congressi Torino Incontra!

Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC Torino

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