Architetture Rivelate 2011

Architetture premiate

© Alberto Muciaccia. Ristrutturazione di due edifici, Raimondo Guidacci
© Beppe Giardino, Sergio Comoglio. Recupero ex sellerie – Arsenale militare di Torino, Giorgio Comoglio
© Rino Visconti. Nuova scuola elementare a due sezioni di via XXV Aprile a Piobesi Torinese, ARCHILOCO studio associato
© Ivano Pomero. Casa Speranza
© Sebastiano Pellion di Persano. Una scuola materna ecologica a Vinovo, Avventura Urbana s.r.l
© Sisto Giriodi. Ampliamento e riqualificazione paesaggistica del cimitero, Francesco Barrera, Luca Barello, Rachele Vicario
© Pompeo Trisciuoglio. Insediamento turistico Grangesises

Ristrutturazione di due edifici

Via del Porto 15 / Via Dora, San Mauro Torinese
Progetto: Raimondo Guidacci
Anno: 2002
Motivazione: l’apparente semplicità dell’intervento di ristrutturazione e di rifunzionalizzazione a uso collettivo dei bassi fabbricati è l’esito di un lavoro paziente di analisi progettuale e di rigore compositivo. La cura dei dettagli costruttivi, l’attenta selezione dei materiali e le non scontate variazioni nella combinazione “musicale” degli elementi architettonici segnalano una impostazione minimalista meditata e non semplicistica, che grazie al “mestiere” dell’architetto riesce a evitare i tranelli del formalismo o del protagonismo gratuito.

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Recupero funzionale dell’edificio ex sellerie – Arsenale militare di Torino

Via Andreis 18, Torino
Progetto: Giorgio Comoglio
Anno: 2009
Motivazione: l’edificio interpreta in chiave originale la dialettica tra la massa e la trasparenza: la nuova pelle, disposta geometricamente a foderare una preesistenza industriale, crea un volume originale di massa ostica, di inserimento forte in un contesto stratificato e contraddittorio; al tempo stesso, la trasparenza della nuova pelle costituisce la cifra distintiva della qualità degli spazi interni e della loro differente fruizione collettiva. Il rigore geometrico del complesso e la serialità dei sistemi costruttivi non compromettono infatti una corretta interpretazione delle diverse funzioni interne, organizzate a formare quasi uno “spazio urbano” su più livelli e con più pelli. La preesistenza resta un elemento conservato nella sua essenza immanente più che nelle sue forme, ma al tempo stesso le nuove volumetrie non cercano di imporsi gestualmente né verso lo skyline fluviale, né verso i tessuti storici del Borgo.

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Nuova scuola elementare a due sezioni di via XXV Aprile a Piobesi Torinese

Via XXV aprile, Piobesi Torinese
Progetto: Silvano Bandolin, Laura Porporato (Archiloco Studio ass.to)
Anno: 2010
Motivazione: il limite tra l’insediamento e il paesaggio agrario costituisce il contesto in cui si inseriscono un nuovo edificio scolastico e il relativo spazio pubblico: due soluzioni minimali di articolazione dello spazio aperto – sia in planimetria sia in volumetria – consentono di rendere accogliente e riconoscibile l’affaccio urbano della scuola, utilizzando una facciata non convenzionale per taglio delle aperture e per scelta dei materiali. La posizione liminare dell’edificio è tradotta anche nella diversa filosofia di impianto delle due facciate: verso l’ambiente costruito un volto “urbano” coraggioso e articolato, verso il mondo rurale una composizione tradizionale, sebbene non scontata. Tale duplice, ma non dicotomica, soluzione di affaccio non costituisce un semplice rivestimento, ma si integra e si rapporta in modo consapevole con le differenti funzioni e attività della scuola.

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Casa Speranza

Località Ferro 5, Rivarossa
Progetto: Ivano Pomero
Anno: 2008
Motivazione: i vincoli normativi imposti all’edificazione del lotto sono diventati pretesti per una soluzione non convenzionale al tema dell’abitazione unifamiliare: l’adesione non passiva al sito e ai suoi limiti ha comportato un ripensamento delle tipologie tradizionali, attuato con rigore compositivo e cura dei dettagli costruttivi.

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Una scuola materna ecologica a Vinovo

Via Garibaldi, Vinovo
Progetto: Matteo Robiglio, Isabelle Toussaint (Avventura Urbana s.r.l)
Anno: 2010
Motivazione: l’impianto complessivo associa un inserimento discreto in un contesto stratificato e complesso con la volontà di creare uno spazio di prossimità accogliente e flessibile. Tale cura per l’ospitalità dello spazio si realizza inoltre con una spiccata attenzione per la dimensione ecologica del costruire, favorita dall’incontro tra la sensibilità della committenza e la competenza dei progettisti. Oltre al progetto e alla realizzazione dell’ambiente costruito, anche il processo gestionale prefigurato merita la segnalazione per la cura della fruizione e della manutenzione sostenibili della struttura scolastica.

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Ampliamento e riqualificazione paesaggistica del Cimitero

Strada Cenischia, Novalesa
Progetto: Francesco Barrera, Luca Barello, Rachele Vicario
Anno di realizzazione: 2007
Motivazione: la soluzione realizzata per l’ampliamento del cimitero di Novalesa consente la ricucitura di un fronte costruito marginale e compromesso, sebbene collocato in un contesto alpino di interesse storico e ambientale. Il tema paesaggistico è decisivo per la lettura dell’intervento, che opera la riconnessione visiva e funzionale tra l’alveo fluviale e l’insediamento richiamando gli elementi di base del contesto, ossia le rive erbose e i muretti in ciotoli. L’intervento, tuttavia, non si limita ad una ricomposizione formale di un contesto alterato, ma ospita al suo interno alcune funzioni, dichiarate dai lucernari esterni esplicitamente non mimetici. La soluzione adottata è un tassello che dimostra la necessaria attenzione per la qualità paesaggistica dell’intero territorio, anche dei margini insediativi meno monumentali e più compromessi.

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Insediamento turistico Grangesises

Fr. Sauze di Cesana, Sauze di Cesana
Progetto: Pompeo Trisciuoglio
Anno: 1986
Motivazione: il villaggio, realizzato ex novo nel momento del boom edilizio del distretto sciistico del Sestriere, segna un momento di ripensamento della pratica professionale e del modello di sviluppo dell’edilizia turistica alpina: abbandonando gli stilemi del modernismo internazionale, la piena padronanza del linguaggio architettonico tradizionale consente una reinterpretazione dei modelli storicizzati in termini non passivamente mimetici. Il conseguente ripensamento delle tecnologie e dettagli costruttivi, le variazioni di dimensioni e di scala (sia degli edifici, sia degli spazi di relazione) rispetto ai villaggi tradizionali montani segnalano la “alterità” del nuovo inserimento, che costituisce una “anomalia” nel paesaggio senza metterne in discussione le forme consolidate e la percezione di più vasta scala.

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Giuria edizioni 2010-2011

Sezione “giovani”: Valentina Drocco, Laura Einaudi, Massimiliano Facciolo, Andrea Longhi, Alberto Rosso, Sabrina Rostagno, Stefania Vola
Sezione “intermedi”: Francine Amsler, Enrico Bettini, Silvio Ferrero, Vittorio Iacomussi, Mariella Perletti

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