Occasioni urbane 2016

Il ciclo di incontri affronta la discussione su due servizi di prima necessità: gli ospedali e le scuole. Il progetto Città della Salute nei terreni di Fiat Avio a Torino ha portato ad interrogarsi su quale sia il ciclo di vita di un ospedale e su come gestire la sua trasformazione. Il bando Scuole innovative ha invece stimolato una riflessione sul rapporto tra modelli educativi e progettazione dell’edificio scolastici.
Alcune delle questioni emerse durante gli incontri sono state sottoposte ai candidati a Sindaco della Città di Torino, prima delle elezioni amministrative.

© Jana Sebestova
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L'innovazione va a scuola

Martedì 20 settembre 2016 ore 18.00
Circolo della Stampa
Corso Stati Uniti 27, Torino

Un confronto tra il punto di vista dell’architetto (il tesoriere dell’Ordine Laura Porporato), quello del pedagogista (Paolo Calidoni) e quello dell’amministratore (l’assessora all’istruzione di Torino Federica Patti) sul tema scuola.
Secondo il XVI Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, su un campione di 6.310 edifici in Italia, circa il 65% è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. In Piemonte le scuole nate prima del ’74 sono il 75%. Solo l’1,2% degli edifici è costruito secondo criteri antisismici contro l’8,7% in Italia e solo nel 2,3% degli edifici è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica contro il 25,1% a livello nazionale. Inoltre, secondo l’indagine, nel 2014 il 32,6% degli edifici scolastici in Piemonte aveva necessità di interventi di manutenzione urgente. Gli edifici spesso sono desueti perché costruiti su un modello culturale non più in linea con le nuove frontiere della pedagogia. Il 16,7% delle scuole piemontesi è costruita in edifici storici, contro una media nazionale del 6,7%, fattore che rende più difficile l’adattabilità della struttura a una didattica innovativa.
La messa in sicurezza degli edifici scolastici, benché condizione essenziale, spesso non è sufficiente, per poter parlare di scuola innovativa.
Una scuola oggi deve poter rispondere ai nuovi modelli educativi e didattici: ad esempio attraverso progetti come Orto in Condotta ideato da Slow Food che oggi conta più di 500 orti realizzati nelle scuole di tutta Italia, oppure il Laboratorio Citta Sostenibile della città di Torino che sviluppa progetti sulla trasformazione e la cura della città armonizzando aspetti educativi, percorsi partecipativi, progetti e interventi.
L’incontro è stato introdotto e moderato dalla giornalista Maria Chiara Voci.

Occasioni urbane per il futuro Sindaco di Torino

Martedì 3 maggio 2016 ore 18.00
Toolbox Office Lab & Coworking
via Agostino da Montefeltro 2, Torino

L’Ordine degli Architetti di Torino si confronta con i candidati a Sindaco per la Città di Torino, su alcune delle questioni emerse durante gli appuntamenti precedenti del ciclo Occasioni Urbane come la gestione del patrimonio cittadino in disuso, le periferie, le prospettive di Torino come città universitaria e il Parco della Salute.
Le tre questioni su cui si è chiesto ai candidati di esprimersi hanno riguardato le strategie di intervento urbanistico specificando quali progetti saranno portati avanti e quali fermati o modificati, la promozione della qualità dell’architettura spiegando in che modo il futuro Sindaco ritiene si debba scegliere il progetto da realizzare e il professionista cui affidare l’incarico e infine le opere pubbliche: in che modo si intende garantire l’accesso dei professionisti e per agevolare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
L’incontro è stato introdotto e moderato da Massimo Giuntoli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino.

Una città in salute

Martedì 19 gennaio 2016 ore 18.00
Circolo dei Lettori
Via Bogino 9, Torino

Il progetto del Parco della Salute è giunto a fine dicembre, dopo numerosi cambi di rotta su location e struttura, a una definizione concreta: ospitato in un’area di 160 mila metri quadri su terreni dell’ex Fiat Avio e delle Ferrovie includerà oltre alla componente ospedaliera con 1100 posti letto, spazi dedicati all’attività di ricerca, bioincubatori e residenze universitarie per un investimento complessivo che si aggira sui 600 milioni di euro.
In che modo questo modello di ospedale può rispondere oggi alle esigenze dei nuovi modelli terapeutici interpretando correttamente i bisogni di malati e famiglie? E come può inserirsi nel contesto urbano?
Un tema che l’Ordine degli Architetti e il presidente Marco Aimetti ha voluto affrontare con l’architetto esperto nella progettazione di ospedali Aymeric Zublena, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino (rappresentato da Riccardo Falcetta Presidente dei Revisori dei Conti dell’Ordine), la Regione Piemonte con l’Assessore alla Sanità Antonio Saitta.
L’incontro è stato coordinato dal direttore de Il Giornale dell’Architettura Luca Gibello.

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