Le risposte dei candidati

I Consigli dell’Ordine degli Architetti di Torino e della Fondazione per l’architettura con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino il 22 settembre hanno incontrato gli aspiranti al ruolo di Sindaco di Torino, candidati per le prossime elezioni amministrative in programma il 3-4 ottobre. L’incontro ha messo al centro alcune tematiche comuni legate alle professioni degli architetti e degli ingegneri,  come la visione strategica per lo sviluppo della città, le infrastrutture e la mobilità, le risorse del recovery fund e del PNRR per la Pubblica Amministrazione, il rilancio del settore edile, la rigenerazione urbana come motore di ripresa, gli asset di investimento per il futuro della città e nello specifico le prospettive di collaborazione tra la futura amministrazione e le due categorie. Dei 13 candidati a Palazzo Civico, erano presenti nella sala Keynote di Toolbox Torino, il candidato per la coalizione del centro sinistra Stefano Lo Russo, il professore Angelo D’Orsi, candidato sindaco per Potere al Popolo, Partito comunista Italiano e Sinistra in Comune, mentre Valentina Sganga, candidata sindaca del Movimento Cinque Stelle, ha inviato le risposte alle domande anticipate da OAT e Ordine degli Ingegneri e il candidato di Italexit e Noi Cittadini, l’architetto Ivano Verra, sprovvisto di Greenpass, non ha potuto accedere allo spazio di co-working, ma ha poi potuto rispondere alle domande della presidente dell’Ordine degli Architetti Maria Cristina Milanese e a di Alessio Toneguzzo,  presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino, in una sessione dedicata all’esterno. Assenti gli altri candidati Sindaco. Con Paolo Damilano di Torino Bellissima, appoggiato dalla coalizione del centro-destra, è stato fissato un incontro il 30 settembre 2021.

I presenti sono stati propositivi e ci coinvolgeranno come categorie qualora verranno eletti Sindaco e affronteranno in maniera adeguata le nostre problematiche sia con il rafforzamento degli uffici tecnici per quello che riguarda le nostre professioni, che con bandi e concorsi sulla rigenerazione urbana, legati al PNR. Dispiace che 9 candidati non abbiano colto l’opportunità di illustrare la città futura e rispondere a oltre 14mila professionisti tra architetti e ingegneri della città metropolitana. Contiamo comunque nel coinvolgimento della futura amministrazione, in quano sono le nostre categorie i costruttori della visione della città” dichiara l’architetto Maria Cristina Milanese, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino.

Ingegneri e architetti rappresentano ruoli chiave per il rilancio della città. Purtroppo in tutti i programmi elettorali dei candidati Sindaco di Torino, non è citata né l’una né l’altra categoria. E chi non viene citato significa che non esiste nei pensieri di chi parla. È un’occasione sprecata per gli assenti, ma confidiamo nelle parole dei presenti, che hanno sottolineato quanto le nostre professionalità siano centrali per i piani di rilancio di Torino” commenta l’ingegnere Alessio Toneguzzo, presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino.

Sui diversi punti, cinque domande inerenti le strategie di sviluppo della città e l’organizzazione e implementazione di risorse, hanno risposto i candidati a guidare la Città di Torino.

Il confronto della politica con le categorie è essenziale, come il dibattito tra candidati in una corsa elettorale di un sistema democraticamente avanzato” ha esordito Stefano Lo Russo, candidato del Partito Democratico del centro sinistra a Sindaco di Torino. “Bisogna confezionare le risorse che arriveranno dal PNRR- 1, 3 milioni di investimenti pubblici sul territorio alle riforme strutturali. Ad oggi non siamo attrezzati per gestirli e il mio compito nei primi cento giorni di governo sarò non sprecare questa occasione. Il coinvolgimento delle professioni non è un’opinione, ma una necessità; voglio ricostruire un nuovo sistema Torino che torni a mettere al centro i corpi intermedi, dopo aver distrutto partiti, sindaci, ordini, che hanno una funzione anche di garanzia per i cittadini” dichiara Lo Russo. “Le opere pubbliche che vogliamo portare a termine sono le infrastrutture culturali come Torino Esposizioni, il nuovo Ospedale della zona Nord, il Parco della Salute, la Metro 2, la Torino-Lione e i collegamenti con la Liguria, Genova e il Ponente. Sulle infrastrutture digitali, bisogna portare la banda larga nelle aree più decentrate, perché siano più competitive. La macchina comunale ha bisogno di programmazione, serve aumentare l’organico con un piano di assunzioni e livellare le competenze tecniche, fondamentali nella PA” prosegue il già capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Civico. “Il rapporto con gli ordini è fondamentale e il prossimo assessore all’urbanistica terrà i rapporti con architetti e ingegneri. È importante coniugare sviluppo e innovazione per una ricucitura sociale, Torino deve essere unita per arrivare a un benessere sociale più inclusivo. Il benessere rende la città più competitiva” conclude Stefano Lo Russo.

La visione del centrosinistra sviluppista non ha portato risultati a Torino e io sono critico verso i grandi eventi. Preferisco le piccole opere. Concordo sul fatto che il piano deve riguardare tutta l’area metropolitana, come le zone ultra periferiche. Sono per il riscatto morale delle periferie, rimaste il buco nero delle amministrazioni negli ultimi 30 anni. Torino è tutte le sue grandi periferie, progettate da grandi architetti, come le Vallette, oggi in uno stato di degrado. Occuparsi di periferie significa interpellare voi, architetti e ingegneri, serve un contributo di idee, servono punti di ritrovo, come le biblioteche, ogni quartiere deve avere una biblioteca” commenta il professore Angelo D’Orsi, candidato Sindaco di Torino per potere al popolo, sinistra in comune e PCI.

La candidata del Movimento Cinquestelle Valentina Sganga ha risposto, inviando le domande agli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri: “Abbiamo lavorato in questi cinque anni per la riqualificazione di aree degradate che adesso hanno un progetto reale, È importante dare valore al patrimonio già esistente e farlo con attenzione alla questione ecologica, per esempio recuperando il suolo consumato per diminuire le isole di calore. Stiamo predisponendo un portale web inerente il patrimonio della città in modo da condividere informazioni e poter proporre idee e progetti innovative. Continueremo a impegnare norme di bilancio per la sicurezza di edifici scolastici e sportivi. Servono idee e progetti nuovi, nel e servono giovani architetti ingegneri geometri”. Sulla pubblica amministrazione, la candidata alla successione di Chiara Appendino commenta così: “Bisogna agevolare e semplificare interventi, ridurre tempistiche, incentivare partecipazione e trasparenza. Abbiamo istituito quindici giorni fa un tavolo tra tecnici e ordine per risolvere problematiche. Vogliamo un rinnovo del contratto lavoro per personale professionale, e nuove assunzioni attraverso mobilità e concorsi per colmare turn over. A fine mese sono previste 100 nuove assunzioni, quindici per l’area tecnica”.

“Il piano regolatore va completamente aggiornato e rivisto in accordo con le istituzioni e con gli organi professionali, servirebbe un piano strategico che valga almeno per una decina d’anni. Una visione dell’innovazione tecnologica va inserita all’interno della riorganizzazione del piano regolatore ma soprattutto delle strategie urbane. L’innovazione tecnologica è elevatissima se si pensa che tra un anno e mezzo dovremmo avere i primi trasporti con i droni qui a Torino. Mentre rispetto al PNR, l’organizzazione del sistema urbano e comunale va fatta con i fondi comunali e non con i fondi straordinari, come con il bonus 110% che ha visto i costi decuplicare. In questo senso sono contrario ai fondi straordinari perché stiamo indebitando i nostri figli». dichiara Ivano Verra, candidato di Italexit e aggiunge che «Torino è bella e tutti i quartieri hanno una loro storia, sono stati costruiti in un particolare momento storico e caratterizzano la storia della città e l’ambiente. Ci sono state delle dequalificazioni ma il bello può essere sicuramente rivisitato con quelle che sono le progettualità di riqualificazione».

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