La parola al presidente 15/2018

Caro collega Renzo Piano,

la tua recente proposta di regalare un concept alla Città di Genova per sostituire il ponte Morandi ha fatto discutere e mi lascia dubbioso.

Sappiamo bene quale ruolo importante tu abbia giocato per il rilancio della tua città natale e questa non è la prima volta che generosamente offri il tuo aiuto al territorio genovese. Penso all’“affresco” del 2004 per il ridisegno del porto o al Blueprint nel 2015, “un apporto libero e gratuito per il futuro urbanistico, portuale, industriale e sociale di Genova” solo per citare i più rilevanti.

Certamente il contributo di tutti è indispensabile per affrontare una tragedia come quella avvenuta il 14 agosto: è inaccettabile che le infrastrutture in Italia non siano sicure! Non voglio però soffermarmi qui sulle responsabilità perché ci sono organi deputati a individuarle. Preferisco invece parlare della risposta del mondo degli architetti.

La nostra categoria ha un grande problema di mancanza di credibilità nell’opinione pubblica perché troppo spesso il nostro lavoro è considerato alla stregua di un disegno. Al contrario

mi batto sul territorio in cui opero per fare in modo che le idee abbiano un valore e perché il nostro lavoro sia adeguatamente ricompensato

anche se la crisi e l’eccesso di concorrenza potrebbero spingerci a trascurare questi aspetti. Non ultima, una campagna di sensibilizzazione che abbiamo lanciato da Torino dal claim Il progetto non è scontato per ribadire l’importanza della fase progettuale.

Pur comprendendo la difficile situazione di Genova e la necessità di operare in fretta per un ritorno alla normalità, non posso plaudire alla tua scelta di regalare anche solo un’idea (non abbiamo infatti ancora capito se si tratta di un concept da completare o un progetto da finalizzare).

Perché si mette in crisi la credibilità e la professionalità del nostro lavoro. Perché si limita la possibilità ad una platea più ampia di partecipare. Perché si rischia di dare il cattivo esempio agli architetti.

Non mi conforta neanche sapere che ci saranno concorsi aperti ad architetti e ingegneri per riprogettare l’area sottostante il ponte, perché mancano certezze su ciò che verrà concretamente progettato e sui tempi.

Forse al contrario la tua presenza in una giuria di qualità avrebbe dato lustro all’operazione, senza togliere lavoro agli architetti. Sei il senatore architetto più importante e abbiamo molte aspettative sul tuo ruolo in Parlamento: vorremmo che tu fossi più incisivo su temi come equo compenso, concorsi, legge sull’architettura,… e confidiamo di vederne presto le ricadute su tutta la categoria.

Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC Torino

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