Occasioni urbane 2015

L’iniziativa, nata per volontà del Consiglio dell’Ordine per stimolare una riflessione aperta alla cittadinanza su questioni urbanistiche, nel primo anno si concentra su tre tematiche: la rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio in disuso, la situazione delle periferie torinesi di prima e seconda generazione e le prospettive di sviluppo e la nuova identità di Torino come città universitaria che deve rispondere alle necessità di una nuova popolazione urbana.

© Stefano Guastella
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© Jana Sebestova
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© Stefano Guastella
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© Stefano Guastella
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Verso una città universitaria: residenze, sport, cultura

Martedì 10 novembre 2015 ore 18.00
Circolo dei Lettori
Via Bogino 9, Torino

Le nuove strutture del Politecnico di Torino e dell’Università degli Studi hanno accolto, nell’anno accademico 2014/2015 circa 100mila studenti di cui più di un quinto da fuori Piemonte e il 10% stranieri. La città di Torino necessita oggi di ripensare alla sua identità e di comprendere se nel suo futuro c’è una prospettiva di città universitaria.
Il Campus Luigi Einaudi, inaugurato nel 2012 per ospitare la Scuola di Scienze giuridiche, politiche ed economico-sociali, e la Cittadella del Design e della Mobilità Sostenibile del Politecnico nata a Mirafiori su progetto di Isolarchitetti per diverse attività didattiche, sono esempi di strutture universitarie che si inseriscono in un contesto urbano ancora non preparato ad accoglierle.
Un dibattito tra il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino, Marco Aimetti, l’Assessore alle Politiche urbanistiche della Città di Torino, Stefano Lo Russo Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Gianmaria Ajani, il Vice rettore per la Logistica, l’Organizzazione e le Infrastrutture del Politecnico di Torino Romano Borchiellini, con il coordinamento di Luca Gibello, direttore de Il Giornale dell’Architettura per discutere e proporre corrette modalità d’intervento.

Toppe, rammendi, ricami: quale strategia per le periferie

Martedì 16 giugno 2015 ore 18.00
Circolo dei Lettori
Via Bogino 9, Torino

Il tema delle periferie, su cui la Città di Torino può vantare un’ampia progettualità e una lunga tradizione di interventi, è tornato agli onori della cronaca grazie al progetto di rammendo urbano promosso da Renzo Piano, che vede Torino tra le città su cui si è portata avanti l’iniziativa. I quartieri Falchera, Mirafiori e Vallette sono esempi, con luci e ombre, di come sono state progettate le periferie a Torino in epoche differenti. Tuttavia la definizione stessa di periferia è da ripensare anche in virtù dei recenti cambiamenti amministrativi e con la nascita delle Città Metropolitane.
Il dibattito introdotto e moderato da Maurizio Cilli ha visto Marco Aimetti, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino confrontarsi con Ilda Curti, Assessore Progetti di Rigenerazione Urbana e qualità della vita e Michele Bondanelli del Gruppo di lavoro G124 (coordinato dal Senatore Renzo Piano).

L'incanto di una città in vendita

Martedì 14 aprile 2015 ore 18.00
Circolo dei Lettori
Via Bogino 9, Torino

Le Officine Grandi Motori, in gran parte demolite senza che la riconversione sia proseguita, l’area ex Osi-Ghia, dove il progetto previsto non è stato avviato e nell’attesa sono state insediate piccole attività private (Toolbox, Fablab), e la Cavallerizza Reale, il cui processo di rivitalizzazione è stato bloccato sul nascere, non avendo incontrato il favore di potenziali acquirenti sono tre esempi di mancata trasformazione. Si tratta di tre casi diversi per origini storiche ed esiti, ma che segnano la fine di un modello di sviluppo della città: Torino è piena di contenitori vuoti per i quali a più riprese si sono tentate operazioni di vendita, con insuccesso.
Il presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino Marco Aimetti, Gianguido Passoni, Assessore al Bilancio della Città di Torino, Davide Canavesio, Amministratore Delegato di TNE SpA, moderati da Maurizio Cilli hanno discusso di come sia necessario inserire le singole architetture in un processo di trasformazione urbanistica e socio economica più ampio, individuando la corretta vocazione di un territorio, con una visione di lungo periodo. È importante che le scelte siano frutto di un’analisi approfondita delle necessità e delle opportunità affinché la nuova destinazione d’uso di un edificio sia il risultato di un disegno della Città e non un’imposizione del mercato.

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